venerdì 3 Ottobre 2025
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Direttore: Magda Bersini

AGRICOLTURA – Allagamenti, CIA: “Servono misure straordinarie e prevenzione”

Coltivazioni distrutte e cascine allagate, non sono più fenomeni isolati

AGRICOLTURA – “È indispensabile avviare subito interventi straordinari per il ripristino degli argini e delle aree golenali, a tutela delle colture e delle strutture agricole. Non possiamo più considerare queste calamità come eventi eccezionali: ormai sono la norma e chiedono risposte strutturali, non solo ristori economici”. Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, mentre l’agricoltura piemontese torna a fare i conti con i danni provocati dalle esondazioni che hanno colpito nuovamente l’Alessandrino, nelle stesse aree già visitate in primavera dall’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, su invito dei rappresentanti di Cia Agricoltori italiani. Situazioni molto critiche si registrano anche in numerose altre realtà piemontesi, dal Canavese al Biellese fino al Vercellese, con corsi d’acqua fuori dagli argini, coltivazioni distrutte e aziende agricole sommerse dall’acqua.

Secondo Carenini, il sistema attuale non tutela adeguatamente gli imprenditori agricoli: “Chi possiede terreni in area golenale non ha nemmeno la possibilità di assicurarsi contro i danni, e intanto deve sopportare costi enormi per cause che non dipendono dalla sua gestione. Bisogna domandarsi se continuare ad alzare gli argini, senza occuparsi della manutenzione del letto dei fiumi, sia davvero la strada giusta”.

Il presidente sottolinea inoltre come la campagna, durante le alluvioni, funzioni da “cuscinetto” a protezione dei centri abitati, senza che questo ruolo venga riconosciuto: “Servono ristori immediati, la sospensione dei contributi previdenziali e una moratoria sui finanziamenti bancari già accesi per riparare i danni delle precedenti esondazioni”.

Per Cia Piemonte la priorità resta un piano organico di manutenzione straordinaria dell’ambiente, che veda gli agricoltori in prima linea: “Viviamo e lavoriamo sul territorio – osserva Carenini – e siamo pronti a fare la nostra parte, dalla pulizia dei fiumi alla cura della montagna. Senza un forte sostegno all’agricoltura, il rischio è l’abbandono delle campagne e il degrado ambientale. È tempo che il mondo agricolo venga messo al centro di un vero piano nazionale di cura del territorio”.

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