lunedì 21 Luglio 2025
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Direttore: Magda Bersini

TORINO – Lidl, sciopero dei lavoratori: “Aumenta il lavoro, ma le promesse sui salari sono al palo” (FOTO)

Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Regione promette una verifica sui contratti

TORINO – I lavoratori e lavoratrici della Lidl hanno scioperato nella mattinata di venerdì 18 luglio 2025, in tutta Italia e a Torino davanti alla filiale di via Bologna perché per la società tedesca aumentano fatturato e lavoro ma i contratti non si muovono di una virgola, nonostante le promesse fatte dopo lo sciopero di giugno, che aveva avuto oltre l’80% di adesioni.

“Verificheremo in Regione quali contratti vengono applicati, – dichiara Alice Ravinale, capogruppo di AVS in Regione – anche con riferimento ai part-time che sono spesso involontari e riguardano nella maggior parte dei casi: su questo bisognerebbe intervenire, non su fantasiosi voucher per le mamme. Chiederemo anche di mettere sotto la lente di ingrandimento le condizioni di sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Mentre i fatturati di Lidl continuano a crescere (7 miliardi di fatturato in Italia, un utile ante-imposte di 1,3 miliardi), il costo del lavoro resta invariato e l’azienda si è limitata a proporre un aumento salariale di 15 euro al mese: l’equazione non torna, vuol dire che i profitti derivino da un peggioramento delle condizioni lavorative. Si parla di rinnovo del contratto integrativo, di riduzione degli addetti precari, di orari, insomma di tutte le problematiche che investono i marchi della grande distribuzione che si fanno concorrenza tra loro più che su un’offerta migliore dei beni, sullo sfruttamento dei lavoratori. Anche la situazione di Lidl si inserisce nel quadro a tinte fosche restituito da ISTAT: il 21% dei lavoratori in Italia è a basso reddito, e negli ultimi 10 anni è stato perso il 10,6% del potere di acquisto.”

“Siamo dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici che aspettano risposte serie e concrete in merito alle maggiori tutele contrattuali e chiedono un aumento salariale proporzionato al lavoro che svolgono ogni giorno e un’organizzazione del lavoro più sostenibile, dai magazzini, agli ai punti vendita, fino agli uffici – aggiungono Sara Diena ed Emanuele Busconi, consiglieri di Sinistra Ecologista in Comune a Torino – È ora che l’azienda ascolti la voce dei propri dipendenti e che intervenga subito con proposte adeguate. A fronte dell’aumento del costo della vita, Lidl non può ignorare le richieste dei lavoratori, delle lavoratrici e dei sindacati. “

La questione è seguita dall’on. Marco Grimaldi, vicecapogruppo alla Camera di AVS, che ha presentato già negli scorsi mesi un’interrogazione parlamentare.

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